Loading...


FROCIO FROSCIU CAGHINERI

Performance/azione

MIX 35 Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer

Piccolo Teatro Streheler di Milano

19 settembre alle ore 17:40

Makeup Artist: Marko Urbani
Assistente Makeup Artist: Floriss Filippi

 FROCIO – FROSCIU – CAGHINERI è il titolo che l’artista sardo Nicola Mette ha scelto
per la sua Performance/Azione che si svolgerà il 19 settembre alle ore 17:40 al MIX 35 Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer all’ingresso del Piccolo Teatro Streheler di Milano.

Una performance di denuncia nei confronti di tutte quelle persone che non accettano ancora l’amore “diverso” da quello “tradizionale” e si sentono in dovere di prendere in giro e picchiare, anche fino alla morte, chi semplicemente si ama.

Nicola, Mattias – Marlon, Ciro – Maria Paola, Luca, Mauro, Bella, Foma, Abdullah, Paolo, Marisa, Nicolas, Ebrahim, Bageshri, Antonio, Amatullah, Luigi, Yuri, Nikita, Liev, Gaia, Angelo, Serena, Matteo, Akhila,  Giada ,  Lorenzo, Mirko, Giulia, Seif, Boris,  Arina, Dimitri, Ludmilla, Olga, Lidia, Natacha, Georgi, Igor, Abdul-ghafaar, habiba, Giada, Nasim, Ambud, Aradhana, Indrakshi, Armando Abdul-Mateen, Luca, Agostino, Wanda, Alessandra, Rosanna, Andrea, Francesca ……

Un elenco interminabile di persone che ogni giorno subiscono soprusi omofobi o misogini da parte di familiari e non solo.

In Italia, nel 2019, siamo arrivati a 94 femminicidi: uno ogni quattro giorni
e a 134 casi di aggressione a persone LGBTQIA+: uno ogni tre.

Algeria, Mauritania, Nigeria, Afganistan, Iran, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Algeria, Angola , Senegal, Singapore, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan, Zambia, Zimbabwem, Russia, Polonia, …
e altre nazioni sparse per il mondo, sono luoghi in cui le persone LGBTQIA+
vengono ancora perseguitate e uccise.

Molti genitori non accettano i loro figli omosessuali che con coraggio di verità manifestano
il proprio orientamento sessuale attraverso un coming-out pieno di amore e fiducia
nei confronti della famiglia stessa.

L’omofobia esiste anche all’interno della stessa comunità LGBTQIA+
come “omofobia interiorizzata” per la quale se non sei all’interno di un gruppo,
se non hai tutti i requisiti di bellezza ideale, se hai degli atteggiamenti femminili più o meno marcati, se sei, in termini di preferenze sessuali,  “a o p”, … vieni comunque discriminato.

Sono troppe le persone che in questi anni hanno pagato a caro prezzo la lentezza
di una politica disattenta e, di fatto, corresponsabile di un’atmosfera discriminatoria
e violenta.

Violenza e discriminazione, purtroppo, sono ancora una realtà!

L’artista, che nel suo paese nativo è stato bullizzato, picchiato, ricattato, sputato e isolato subendo violenze verbali, fisiche e sessuali è stato costretto, come tanti altri, a lasciare
la propria città di origine per ritrovare un briciolo di serenità e speranza per il futuro.

Egli stesso ha già denunciato con altre performance: (LIBERTADE PARIDADE SESSUALIDADE, Bosa, Sindia – ALBEGHESE, Borore – OMO- FOBIA, Oristano, NON SONO MALATO, Taloro (Nu) – CHI SONO IO PER GIUDICARE, Cagliari, Roma e Londra – KONZENTRATIONSLAGER, Borore (NU)…..) aspetti e dettagli di questa discriminazione omofobica.

Ora torna con FROCIO, FROSCIU, CAGHINERI per ribadire la necessità di fermare tutto ciò!

L’artista si presenterà al pubblico con il viso tumefatto; per terra sulla soglia d’ingresso
del Piccolo Teatro Streheler, come uno zerbino. Gli astanti dovranno oltrepassarlo all’entrata e all’ uscita degli specoli, in memoria delle vittime di omofobia e misogina,
isolate e lasciate in balia di persone che non accettano che due persone dello stesso stesso possano amarsi; e in ricordo dei calci, dei pugni e degli agguati subiti,
durante la sua adolescenza vissuta in Sardegna, fuori scuola, per strada e in palestra.

La performance é anche una forma di protesta e provocazione nei confronti di quei politici italiani che non voglio portare a votazione il decreto legge (ddl Zan) contro l’omotransfobia, la misogina e l’abilismo.

L’artista, con la sua azione, vuole gridare BASTA!

Non è più tollerabile che l’omosessualità possa essere considerata, nel 2021
una vergogna!.