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IL VACCINO RENDE LIBERI

“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”

PRIMO LEVI

Il VACCINO RENDE LIBERI è il titolo della performance/azione di Nicola Mette che si terrà a Sesto San Giovanni il 27 Gennaio 2021 “GIORNO DELLA MEMORIA” a partire dalle ore 12:00.

La frase “Il vaccino rende liberi” potrebbe essere facilmente considerata come uno spot a favore dei vaccini per il Corona virus, in realtà si tratta della manipolazione esercitata da Marco Ferrara, consigliere comunale di Frosinone ex Fratelli d’Italia, sui canali di Facebook.

Da una foto storica, scattata all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, il consigliere, con l’ausilio dei programmi di fotoritocco, ha cancellato la scritta Arbeit macht frei (in tedesco “IL LAVORO RENDE LIBERI”), sostituendola con “IL VACCINO RENDE LIBERI” e postandola in seguito su Facebook, destando sui lettori dubbi sulla vaccinazione contro il Covid – 19.

Un’offesa a tutte le vittime della Shoah, quelle uccise dai medici delle SS che, venendo meno al giuramento d’Ippocrate, effettuarono le selezioni dei convogli di Ebrei, controllandone il processo di sterminio, condannando alla gassazione e all’uccisione con iniezioni di fenolo i detenuti ospedalizzati nei Lager, falsificando inoltre le cause della loro morte, senza dimenticare i criminosi esperimenti medici sui prigionieri.

L’artista nudo in sedia a rotelle, come un paziente indifeso, e con indosso dei brandelli di stoffa che sono stati utilizzati per cucire gli abiti usati dai deportati nei lager, si farà iniettare da un medico un soporifero che lo farà accasciare a terra inerme ricordando i tanti ebrei uccisi dal nazifascimsmo ma anche i tanti morti di Covid – 19, che non cessano di diminuire a causa della cattiva gestione della pandemia da parte di governi ed enti locali.

L’artista con questa performance vuole denunciare ‘l’orrore’ che stiamo vivendo in questo periodo, dove anche chi dovrebbe dare il buon esempio crea disagi e falsi miti sui vaccini, dichiarando pubblicamente di non volere essere una cavia alimentando così il fuoco dei populismi da sempre nemici della democrazia.