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Invisibile

INVISIBILE Performance/azione a cura dell’artista

Tappe: Loreto metropolitana – San Babila – Duomo – Galleria Vittorio Emanuele II – Piazza della Scala – Milano 2016

 

INVISIBILE è la nuova performance dell’artista sardo Nicola Mette (1979), che ancora una volta sceglie Milano, città che in Italia assume una valenza europea, per ricordarci, che nel nostro Paese i diritti per le persone LGBTI sono negati, disconosciuti, creando ancora un dibattito acceso tra posizioni ideologiche, che ostacolano il compimento legislativo pieno per l’affermazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali come cittadini in senso completo e totale.

INVISIBILE, il titolo della performance che si terrà il 23 gennaio, vedrà Nicola Mette indossare integralmente una veste, che gli coprirà completamente il corpo in ogni sua parte, persino il viso. Invisibile è lo stato giuridico, e quindi anche culturale, in cui omosessuali, bisessuali e transgender si trovano a vivere nella nostra comunità: persone senza diritti, senza garanzie, a cui non è permesso vedere la propria unione affettiva riconosciuta come legame matrimoniale; a cui è negata la possibilità di assistere il proprio compagno o la propria compagna in caso di malattia; a cui è negato il diritto alla genitorialità, adottando un bambino o una bambina.

 

Nicola ha scelto di proporsi al pubblico, che è costituito dalle persone della strada, dai pedoni e dai passanti, gli spettatori che diventano essi stessi opere d’arte.

L’artista interagisce con i passanti prendendoli per mano in modo naturale come si comporterebbe una persona LGBTI per strada, spingendo una carrozzina, comprando dei vestiti al proprio figlio, prendendo nella mano il proprio marito o la moglie.

 

Nicola Mette in scena, divenendo scena la stessa vita quotidiana cittadina, questo stato d’animo prendendo per mano chi incontra per strada, suscitando in esso perplessità, stupore e, timore in quanto l’autore non sarà, appunto, visibile: lo stesso timore è quello che si prova ogni giorno per essere in una condizione di emarginazione e di disconoscimento della propria dignità. E’ in questo aspetto che si coglie la valenza simbolica di grande impatto nella performance di Nicola Mette: un disagio che diventa reale nel momento in cui si vive la performance e se ne coglie la portata incisiva a livello estetico e visivo

La performance vuole provocare non in modo fine a se stesso, ma per scuotere le coscienze denunciando una situazione ormai insostenibile sul piano umano, sociale e culturale delle persone LGBTI.