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FAHRENHEIT

foto: Daniele Lecis

La divisa è stata realizzata da : BALDE ATELIER –  Milano
BALDEFACHION – www.baldefashion.com

 

Tappe: Stazione Tiburtina – Ghetto (via portico D’ottavia) – Teatro Marcello – Sant’ Angelo in Peschiera – San Bartolomeo (Isola Tiberina) – Sinagoga Trastevere – Casa della Memoria (via san Francesco di Sales) – Collegio Militare (via della lungara) – Fosse Ardeatine.

 

“Coloro che governavano, o che pretendevano di governare la patria, davano i propri cittadini (senza nessun processo), come fossero dei delinquenti o delle cose, e non persone, in mano ai tedeschi, come una qualsiasi merce da usare a loro piacere. Chissà se qualche fascista si è mai vergognato si questo?”

Tratto da A Gusen il mio nome è diventato un numero dal racconto di Angelo Signorelli.

 

FAHRENHEIT è il titolo che l’artista sardo Nicola Mette ha scelto per la sua performance/azione che si terrà a Roma il 27 gennaio 2020 in occasione del Giorno della Memoria. Una rievocazione del passato per fare luce sul presente attraverso un cammino, una marcia in solitudine contro gli orrori della guerra, la violenza e ogni forma di discriminazione.

L’artista performer Nicola Mette indosserà una veste a righe e con in mano una valigia, attraverserà vie e piazze di Roma toccando tutti quei luoghi che sono stati scenario di deportazione o testimonianza dei fatti di quel tempo. Da via Portico d’Ottavia, scenario della deportazione del 16 ottobre del ’43, passata alle cronache come il ‘sabato nero’ del ghetto, passando per l’Isola Tiberina, la Sinagoga in Trastevere, la Casa della Memoria per arrivare alle Fosse Ardeatine simbolo della violenza nazista.

In un periodo storico come come questo, dove in Europa e in altri stati  frange politiche della destra di stampo neofascista stanno fomentando odio tra la gente; dove spazi pubblici – vengono dati in gestione a partiti politici di estrema destra e di matrice populista, e le fake news imperversano sui social networks confondendo le persone e fomentando odio e discriminazione come nel caso della senatrice a vita Liliana Segre, costretta a vivere sotto scorta per le minacce ricevute sui canali social e non solo; quando ancora si vogliono innalzare muri di confine; quando ancora ci sono nazioni che perseguitano, condannano e sterminano per l’orientamento sessuale, Nicola Mette ha scelto di andare contro tutto questo protestando con una camminata silenziosa che lo vedrà attraversare le vie di Roma a ricordo e memoria di tutte le deportazioni, i genocidi e le persecuzioni, passate e attuali. Non voglio cambiare con questa performance – dice l’artista – la complessa situazione del mondo, magari potessi farlo, ma parlarne, o mettere il pubblico in condizione di farlo, credo serva a non restare a guardare indifferenti.

In questo senso resta oggi ancora valido il monito di Antonio Gramsci: “la storia insegna, ma non ha scolari”.

Nicola Mette attraverserà le strade della città portando sul petto la stella gialla di David utilizzata dagli ebrei e il numero di matricola 173472 del padre di Liliana, Alberto Segre arrestato l’8 Dicembre del 1943 e assassinato a Auschwitz il 12 Aprile del 1944.